3 Novembre 2025
Le farmacie diventano punti sanitari: un cambiamento epocale per la sanità territoriale
Le farmacie italiane stanno per cambiare volto. Con l’approvazione in prima lettura al Senato del Disegno di legge Semplificazioni, si apre ufficialmente una nuova fase per quello che fino a ieri era solo un progetto sperimentale: la cosiddetta “farmacia dei servizi” diventa una realtà strutturale, destinata a rivoluzionare il rapporto tra cittadini e sanità territoriale.
Non si tratta di un semplice aggiornamento normativo, ma di un vero e proprio salto di paradigma. Le farmacie non saranno più solo luoghi dove acquistare medicinali, ma si trasformeranno in presidi sanitari multifunzionali, capaci di offrire una vasta gamma di servizi clinici, diagnostici e amministrativi.
La farmacia sotto casa diventa uno sportello sanitario completoPer milioni di italiani – specialmente per chi vive in piccoli comuni o aree interne – questa novità rappresenta una svolta concreta e immediata. Sarà infatti possibile, direttamente in farmacia, accedere a prestazioni sanitarie che fino ad oggi richiedevano l’accesso ad ospedali o ambulatori specialistici.
Tra i servizi che potranno essere offerti:
- Esami diagnostici di base, come elettrocardiogrammi, spirometrie e controlli della glicemia;
- Visite specialistiche in telemedicina, grazie al collegamento con medici da remoto;
- Screening e test rapidi, come quelli per l’epatite C o tamponi diagnostici per identificare infezioni batteriche;
- Somministrazione di vaccini, non solo contro il Covid-19 e l’influenza, ma estesa a tutti quelli previsti dal Piano nazionale vaccinale per gli over 12;
- Servizi amministrativi, come prenotazioni di visite tramite il CUP, scelta o cambio del medico di base, ritiro di dispositivi medici prescritti dalla ASL.
Insomma, un insieme di prestazioni pensate per semplificare l’accesso alle cure e decongestionare le strutture sanitarie pubbliche, in particolare per le prestazioni di primo livello o a bassa complessità.
Fine della sperimentazione: un nuovo pilastro del SSNQuello che fino a ieri era un progetto pilota, partito nel 2009 in modo disomogeneo e spesso frammentato, oggi diventa parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale. Il disegno di legge prevede infatti una stabilizzazione della farmacia dei servizi, con un finanziamento pubblico annuale stimato tra i 50 e gli 80 milioni di euro.
Un investimento strategico, che si inserisce all’interno del più ampio progetto di riorganizzazione della sanità territoriale previsto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il quale ha già stanziato 8 miliardi di euro per rafforzare l’assistenza di prossimità.
Nuovo ruolo per il farmacistaUn altro aspetto centrale della riforma riguarda il ruolo professionale del farmacista, che viene finalmente riconosciuto come figura chiave nella gestione della salute pubblica.
Fino a poco tempo fa, i farmacisti potevano eseguire test come la misurazione della glicemia solo se rientravano nell’ambito dell’autocontrollo del paziente. Oggi, grazie alla nuova normativa, sarà invece il farmacista a effettuare direttamente l’analisi e a rilasciare un attestato di risultato da poter eventualmente presentare al medico curante.
In più, i farmacisti – previo un percorso formativo specifico – potranno eseguire test per identificare infezioni batteriche e consigliare il tipo di antibiotico più adatto, sempre nel rispetto delle indicazioni del medico di riferimento. Questo non solo valorizza la figura del farmacista, ma permette di intervenire più tempestivamente e con maggiore efficacia, riducendo i tempi di attesa per il paziente.
Una risposta concreta per le aree interneUna delle criticità storiche della sanità italiana è rappresentata dalle difficoltà di accesso alle cure nelle zone periferiche o montane. Qui, la presenza di ospedali è spesso limitata e i tempi di attesa possono essere lunghi.
Grazie al potenziamento delle farmacie dei servizi, anche i cittadini di queste aree avranno la possibilità di effettuare visite specialistiche in telemedicina e ottenere referti in tempo reale, senza spostarsi per chilometri o attendere settimane per un appuntamento.
Un’opportunità importante anche in chiave di equità territoriale, per garantire a tutti i cittadini – indipendentemente da dove vivono – il diritto ad un’assistenza sanitaria efficace e tempestiva.
Farmacie già operative: pronte alla transizioneLa buona notizia è che questa trasformazione non parte da zero. Secondo i dati disponibili, circa 12.000 farmacie su quasi 20.000 in Italia sono già coinvolte nella sperimentazione di alcuni di questi servizi. Il passaggio alla nuova configurazione sarà quindi più una formalizzazione e un’estensione, piuttosto che una rivoluzione totale.
Con l’approvazione definitiva della legge, le farmacie potranno dotarsi dell’apposita insegna “farmacia dei servizi”, adeguare i propri spazi, formare il personale e strutturarsi come veri e propri poli sanitari locali.
Nuove regole per garantire trasparenza e correttezzaParallelamente al Ddl Semplificazioni, è in discussione anche il Ddl Concorrenza, che affronta il tema della gestione e proprietà delle farmacie. L’obiettivo è evitare concentrazioni eccessive e garantire che, anche nel nuovo contesto, le farmacie rimangano un punto di riferimento trasparente, accessibile e orientato alla salute pubblica.
Per le farmacie, questa transizione rappresenta un cambiamento culturale e organizzativo profondo, ma anche una grande opportunità di crescita. Potranno offrire più servizi, fidelizzare la clientela, rafforzare il loro legame con la comunità e, allo stesso tempo, contribuire attivamente al benessere collettivo.
Dal punto di vista contabile e fiscale, sarà fondamentale adeguare i sistemi gestionali, monitorare i flussi economici derivanti dai nuovi servizi, e restare aggiornati sulle modalità di rendicontazione previste dalla normativa. Anche gli aspetti legati alla formazione, alla responsabilità professionale e alla gestione del personale richiederanno una nuova attenzione.
Questo è particolarmente importante in un momento in cui il potenziamento dei servizi può attrarre nuovi investitori, non sempre legati alla professione sanitaria. La regolamentazione sarà quindi cruciale per preservare la funzione pubblica delle farmacie e assicurare un livello uniforme di qualità e affidabilità su tutto il territorio nazionale.